AFFITTASI LUMINOSISSIMO BILOCALE

installazione site specific

Artist

Elisa La Boria, Luka Bagnoli

Silvia Francis Berry

Ovunque vengono vendute e affittate case fuori misura, troppo piccole rispetto al prezzo e troppo costose rispetto alla media dei salari. Studenti e lavoratori precari sono tra i primi a subire le conseguenze di un sistema che sempre di più considera la casa come un merito e non come un diritto, ma non sono i soli; anche le famiglie sono messe alla prova da contratti d’affitto a brevissimo termine e dalla corsa alle locazioni turistiche. In questo contesto, ricavare appartamenti da spazi originariamente non concepiti per tale scopo è una pratica comune.

AFFITTASI LUMINOSISSIMO BILOCALE è un progetto site specific che, partendo da queste premesse, declina il tema dell’emergenza abitativa portandolo al paradosso. Ideata in occasione della stagione espositiva “suMISURA” di spazioSERRA, l’installazione trasforma il luogo pubblico dello spazio espositivo milanese, situato all’interno della stazione Lancetti del passante ferroviario, in un appartamento fittizio nel quale i muri sono solo una planimetria tracciata a terra con del nastro adesivo e i mobili sono fatti di cartone o di recupero, prestati o regalati appositamente per la mostra e alla fine della stessa rimessi in circolo tramite appositi canali.

Questo set, in bella vista attraverso le vetrate che delimitano spazioSERRA, si configura visivamente come una plancia di gioco, un Monopoly domestico dove solo alcuni elementi tridimensionali emergono dal piano orizzontale. Quali elementi minimi definiscono “casa”? Come si stratifica e si rende visibile il passaggio dei vari inquilini? Gli oggetti, benché depotenziati e disinnescati in un luogo non funzionale, conferiscono al “nostro bilocale” la sua identità, un’accozzaglia di storie che si legano a quella di una città intera, come i passanti che ogni giorno si incontrano per caso sulla banchina della stazione.

AFFITTASI LUMINOSISSIMO BILOCALE è lo spettro di una privatizzazione incessante e allo stesso tempo il manifesto sgangherato di un mondo precario, la cui esistenza si manifesta tanto nella veste fisica quanto in quella virtuale: infatti, l’installazione compare su Facebook e sui principali siti immobiliari sotto forma di annuncio vero e proprio, ripetendo e sclerotizzando gli stilemi e le formule che caratterizzano questa tipologia di inserzioni. Tutti i commenti ricevuti sotto gli annunci sono stati salvati e catalogati; tra questi, risulta interessante sottolineare la presenza di molti “bot immobiliari” che setacciando le piattaforme promettono ai proprietari di casa di aumentare i loro profitti tramite affitti brevi per turisti o attività di foresteria per aziende.